ODISSEA 5

Vi racconto la mia esperienza in Ucraina

Vi racconto la mia esperienza in Ucraina.

Giorno 1

La giornata inizia ad un’ora illegale, è l’1.20 quando ci incontriamo io e Davide al magazzino dove lascio l’auto… in pochi minuti siamo al deposito di Capozi il partner di Anpas che ci farà strada per mezza Europa…

La partenza alle 2 di mattina ha un solo vantaggio, alle 6.00 avevamo lasciato alle spalle le grandi città dell’A4 con i loro rischi di ingorghi…7.30 dogana Slovena… ci fanno un po’ di storie per concederci l’esenzione dal pagamento dell’autostrada in quanto convoglio umanitario… ci tengono bloccati un oretta abbondante ma alla fine ne usciamo vittoriosi.

Il paesaggio verde e rigoglioso della Slovenia passa rapidamente e verso l’ora di pranzo ci troviamo a litigare con la macchinetta per pagare la vignetta ungherese in un’autostazione… per sbloccare la situazione è bastato pranzare li, magicamente siamo diventati amici e l’incantevole Ungherese ci ha fatto lei le vignette impossibili!

Si riparte, Davide e Luciano sono due martelli instancabili alla guida mentre io come al solito sono la pippa del gruppo!!! Superata Budapest ci inventiamo meccanici e in pochi minuti cambiamo una lampadina del camion cosa mai fatta da nessuno dei tre e solo con l’aiuto da casa…

Guidiamo ancora un paio d’ore e alle 19.30 siamo finalmente entrati in stanza …Ceniamo un po’ di corsa perché alle 20.15 la cucina chiude ma almeno mangiamo con gusto…La giornata finisce qui, domani partenza alle 6.30… l’avventura continua.

Giorno 2

…usciamo dalle nostre stanze con decisione, nelle nostre divise arancio riflettenti decisi a divorare l’asfalto che ci separa dalla nostra destinazione…

Uscendo raccolgo, grugnendo qualche imprecazione, il sacchetto di carta con la “colazione fredda” che l’hotel ci ha preparato perché nn ha potuto anticipare di un quarto d’ora la colazione…

Salgo sul furgone e mi accorgo che un matto è arrampicato sul parabrezza con straccio e spruzzino… guardo meglio, è Davide con la sua mania dei vetri puliti… “se il buongiorno si vede dal mattino…” ed invece no, partiamo e la lunga giornata scorre tranquilla…

In dogana tra Ungheria e Romania qualche brivido per un’irregolarità nella vignetta del camion… ma, incredibile ma vero, decidono di non sanzionarci perché convoglio umanitario!! La cosa non è scontata e con rinnovata fiducia nell’umanità ripartiamo alla volta di Gura Humorului.

Attraversiamo un numero infinito di boschi, campi e fattorie disseminati tra monti che crescono rapidamente e che con altrettanta rapidità tornano a rimpicciolirsi sino a sparire…

…ed eccoci sono le 19.00 quando parcheggiamo in albergo.

Una cena veloce, una doccetta e gli ultimi msg a casa prima di spegnere la luce, prima di ripartire per l’Ucraina…

Giorno 3 e 4

Ieri è mancato il report della giornata ma è stata lunghissima e piena di tante emozioni al punto da sfinirci e farci crollare.

Oggi scrivo dal posto passeggero del nostro Talento che sfreccia sulle autostrade Ungheresi e cerco di rimettere in ordine le immagini di ieri e di oggi per poterle condividere…

Ieri mattina è iniziata con una sveglia anticipata di una mezz’ora che oltre a farci fare l’ennesima colazione incompleta ci mette però in condizioni di vantaggio per gli attraversamenti doganali…

alle 7.30 eravamo già tutti sui mezzi diretti alla volta di Siret piccola dogana tra Ucraina e Romania.

Siret non era pronta al ruolo centrale che ha dovuto assumere con questa guerra dove oramai la totalità delle importazioni ed esportazioni può avvenire solo via gomma.

8.30 siamo al nostro punto d’incontro a qualche km dalla frontiera dove la Gendarmeria Rumena ci raggiunge e ci scorta in dogana sino ai controlli di uscita dal paese.

Pensavo di aver saltato una coda considerevole di un paio di km ma dentro , tra le due dogane è il delirio, i camion sono un milione e puoi muoverti soltanto se si muove quello davanti a te… Ci raggiungono l’Arcivescovo Avondios della chiesa ortodossa e Daniel l’uomo delle dogane…

prendono in mano la situazione e tra un visto ed un controllo in un paio d’ore siamo in Ucraina..

Segue…

Scorrono veloci le ultime decine di km per arrivare al deposito della Chiesa Ortodossa dove scaricheremo…

In questi km non è possibile non notare che nel senso opposto per km ci sono camion in attesa di arrivare in frontiera. I km sono oltre 25 e proviamo quasi orrore per questi uomini (si, nei camion ci sono persone che li guidano!) che per giorni o magari anche una settimana, sono costretti nelle loro cabine, senza nulla se non i loro carichi, spesso di grano, destinati a tutta Europa…

Arriviamo in deposito, il vociare felice di persone che si ritrovano missione dopo missione è toccante e si contrappone a questo manipolo di «duri», chiusi nei loro giacconi, sotto i loro berretti ma che invece si dimostrano subito gente di cuore accogliendoci con calore…

Scarichiamo rapidamente, con le foto e i video di rito e tutti assieme andiamo a pranzo. Siamo loro ospiti, e più che un pranzetto veloce assomigliava più al pranzo di matrimonio con tutti piatti tipici!!!

I brindisi ai nuovi e vecchi amici, all’Ucraina, all’Italia, alla vittoria sull’invasore e per qualunque altro motivo non si contano, l’unico problema è che qui si brida con la vodka e noi dobbiamo rientrare in Romania…

Prima di ripartire mi chiedono di portare in Italia delle candele e qualche icona, ragalo della chiesa Ortodossa Ucraina a quella Italiana… il documento di viaggio è già pronto e non vedo controindicazioni…

Ripartiamo un po’ dispiaciuti di ripartire cosi rapidamente ed un po’ preoccupati per i 25km di coda x la dogana.

Fortunatamente veniamo accompagnati sino all’ingresso della frontiera Ucraina, questo si che è un bel salto della coda!!!

Da questo momento siamo solo noi tre, destinazione Casa…

Il tetris di camion non è molto differente da quello dell’andata anzi è peggio… dopo 5 ore di spostamenti millimetrici la dogana Rumena ci contesta il documento di accompagnamento delle scatole che facciamo la cortesia di trasportare…

ci vuole 1 ore e mezza di telefonate internazionali tra vescovi, dogane dei due pesi senza riuscire a smuovere l’orco urlatore della dogana Rumena, finché in un lampo di estro linguistico, gli ho chiesto in inglese di scaricare ed abbandonare tutto in dogana mentre lui ha capito che mi offrivo di scaricare e fargli controllare tutto… e così ci ha fatto scaricare, ha aperto tutti i colli e soddisfatto ci ha mandati via con un buffetto e una tirata di orecchie.

“Questo è bipolare” ho pensato ma l’ho tenuto per me sino a fuori della dogana… comunque devo fare qualche cosa per il mio inglese!

La giornata finisce con l’ingresso nelle nostre camere d’albergo a 100km dalla dogana che era oramai l’una…

Chissà perché la strada del ritorno sembra sempre infinitamente più lunga…

Finalmente ripartiamo ad un orario che ci consente, per la gioia di Davide, di godere appieno della colazione a buffet.

Nella notte Daniel ha completato il documento di viaggio e ce lo ha mandato in albergo permettendoci di affrontare le altre 6 dogane rimanenti con più serenità.

La strada che ci attende sono quasi 500km fino alla dogana Rumeno-Ungherese…Il panorama montano Rumeno mi piace un sacco ma è la seconda volta in 3 giorni… anche basta!

Dobbiamo arrivare a Baia Mare perché Luciano svolti deciso in un piazzale sterrato grande come 2 campi di calcio. Un suo collega gli ha detto che li c’è un ristorante… in un angolo del piazzale c’è un lavaggio automatico, dalla parte opposta c’è un gommista … mah, chiediamo al gommista…

Da novembre la moglie del gommista ha aperto questo angolo con due tavolini fatti con bancali recuperati messi vicino allo scaffale dei ricambi… sul lato lungo il bancone, dietro al banco la copia giovane della Signora Minù armata di piastra e friggitrice…

…allora l’HACCP è un’altra cosa ma daltronde da un gommista cosa pensi di trovare?! Amo già questo posto… coscette di pollo fritte i una pastella piccantina e grossolana molto buone ma il vero spettacolo sono i MICI, che non sono un piatto veneto, ma delle polpettine fatte a «stronzetto» e cotte sulla piastra mangiate con senape e patatine fritte.

Il totoscommesse lo ha vinto Davide indicando come 15 € il costo dei tre pasti bibite incluse… 15,22€!

Ci incamminiamo verso Petea la dogana Rumeno-Ungherese, dove pettegolezzi davano attese e code di camion infinite…Beh qualche camion lo troviamo ma tutto sommato in un’oretta passiamo entrambe le dogane usando il mio inglese quasi perfetto…

A 150 km da Budapest decidiamo di fare gasolio e salutare Luciano per cercare di arrivare a casa in nottata mentre lui probabilmente dovrà passare la notte dormendo in cabina…

Siamo dispiaciuti ma sia io che Davide siamo lontani dal nostro lavoro da 4 giorni e domani ci farebbe comodo poter lavorare qualche ora…Ed è così che mentre Davide guida e mette la musica, io sono qui a scrivere questo resoconto…

Ore 5.50 ero in magazzino a riprendere la macchina… rimaniamo in contatto con WhatsApp tutti e tre fino a quando alle 14.06 anche Luciano arriva al deposito e la missione è ufficialmente finita.

Ringrazio tutti coloro che hanno donato, tutti coloro che si sono spesi in un qualche modo per questa missione, Michela e il suo gruppo per l’aiuto, «mamma» ANPAS nella persona di Omar, gli Arcivescovi che tanto si sono adoperati, i Sig.ri Capozi pur non avendo avuto modo di conoscerli per aver messo a disposizione mezzi e uomini in più missioni (tanta stima!), Intervol per averci permesso di mettere in piedi questa avventura… e poi loro, i due «Master» di resistenza alla guida e simpatia, Luciano e Davide… compagni di viaggio ideali!!

– Simone

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